sabato 4 ottobre 2014

LA SONNAMBULA, V. BELLINI – TEATRO COMUNALE MARIO DEL MONACO DI TREVISO, venerdì 3 ottobre 2014

(Dal balletto-pantomima La somnambule ou L'arrivée d'un nouveau seigneur*
di E. Scribe e P. Aumer) 

Con il primo titolo operistico in programmazione al Teatro Mario del Monaco la città di Treviso offre al suo pubblico una produzione quanto mai garbata e dal sapore nostalgico de La Sonnambula di Bellini. Si è scelto difatti di riprodurre proprio l’allestimento che andò in scena  per la prima assoluta dell’opera, nel lontano 6 marzo 1831 al teatro Carcano di Milano, basandosi sui bozzetti dello scenografo,  pittore, nonché affermato architetto Alessandro Sanquirico.
Ecco che il palco del gioiello trevigiano si arricchisce dei monti svizzeri sullo sfondo, con la locanda dell’ostessa Lisa al lato ed il bosco che completa il paesaggio. Viene riprodotto anche l’interno della locanda, sempre dal bozzetto originale, con le pareti addobbate di quadri e qualche arredo, per la stanza del conte in cui irrompe la villanella Amina che avanza sonnambula. Il gusto vagamente naif delle scene dispone favorevolmente l’ascoltatore sin dal principio che viene immerso in una atmosfera quasi fiabesca.

Il regista Alessandro Londei ha inserito i protagonisti in questa ambientazione bucolica lasciando anche uno spazio all’ipotesi che il conte Rodolfo potesse essere il vero padre della dolce Amina, come all’inizio aveva previsto il librettista Romani, con una specie di flash back in cui rivediamo il nobiluomo anni addietro che presenta una contadina a suo padre. Inoltre ha inserito tre figure di villici/servitori che contribuiscono a creare lievità alla narrazione, con piccoli siparietti sparsi lungo la rappresentazione, a suscitare ilarità. Il coro presente quanto mai in quest’opera è posto intorno agli interpreti come a sottolineare l’abbraccio fisico e morale dei contadini ai personaggi di cui condividono gioie e malintesi. Bellissimi i costumi  che evocano gli ambienti pastorali della Sartoria Teatrale Arrigo Srl di Milano.

Importanti debutti nel cast vocale che ha visto anche la partecipazione dei vincitori dell’ultima edizione del concorso Toti dal Monte.
Al suo debutto come Amina Rosanna Savoia pone l’accento sul carattere elegiaco del suo ruolo, dandone però anche una percezione di carattere: tanto eterea nel suo incedere dormendo, quanto forte e sicura della sua virtù nell’affrontare il giudizio degli altri. A sostegno di tale interpretazione anche la sua voce sa essere sognante e ricca di tutte le agilità e i balzi in acuto che il ruolo richiede, tanto piena, di corpo e volume nei momenti di veglia e consapevolezza.  

Azzeccata la scelta dell’altrettanto debuttante nel ruolo Jesus Leon come Elvino.  Il tenore supera le asperità della scrittura musicale grazie ad uno strumento sottilmente acuto che gli consente anche di sfogare nell’ottava più alta. Pertanto, il suo personaggio si offre con molto cuore e determinazione e giusto slancio lirico quando occorre.

Forse un po’ troppo giovane per affrontare il ruolo del conte risulta il Rodolfo di Andreas Gies, proveniente dal concorso Toti dal Monte. Certo l’incedere col bastone, l’abbigliamento ed il trucco possono aiutare, ma manca la profondità della voce e l’autorevolezza del personaggio che torna nostalgico nelle terre ove aveva vissuto anni addietro. Dal canto suo però il giovane cantante ha una voce dal bel colore che sicuramente si farà apprezzare in altri ruoli.

Buona l’interpretazione di Daniela Cappiello, l’altra vincitrice del concorso internazionale trevigiano, nel ruolo di Lisa. L’interprete è dotata di buona vena attoriale, si muove bene e disinvoltamente sulla scena e si fa apprezzare particolarmente nella sua aria ‘De' lieti auguri’.

Teresa è interpretata da una corretta Chiara Brunello, mentre completano il cast Paolo Bergo, un Alessio dal vocione prepotente, ed il notaro,  Marco Gaspari.
Il coro è ben preparato da Giuliano Fracasso, si mostra compartecipe degli eventi e gli si perdona qualche leggera imprecisione ritmica.

L’orchestra diretta dal Maestro Francesco Ommassini sembra molto a suo agio con la partitura, offre un suono compatto e dona la giusta attenzione ai cantanti seguiti passo passo. Nonostante la non grandissima sala del teatro, il suono non risulta eccessivo e si mostra particolarmente gradevole lungo tutta la rappresentazione.
Ci spiace che il teatro non registrasse il tutto esaurito e che il pubblico non fosse particolarmente partecipe, ma ha comunque omaggiato tutti gli interpreti con calore al termine della rappresentazione.

Maria Teresa Giovagnoli   

LA PRODUZIONE

Direttore                    Francesco Ommassini
regia                           Alessandro Londei
scene                          Alessandro Sanquirico (rproduzione dell’allestimento del 1831)

GLI  INTERPRETI

Il conte Rodolfo        Andreas Gies*
Teresa                        Chiara Brunello
Amina                        Rosanna Savoia
Elvino                        Jesus Leon
Lisa                            Daniela Cappiello*
Alessio                       Paolo Bergo
Un notaro                  Marco Gaspari

*Vincitori del XLIV Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”


Orchestra Regionale Filarmonia Veneta

Coro Lirico Amadeus
direttore Giuliano Fracasso

Coproduzione con Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e Umanesimo Latino SpA



                                            Un bozzetto della rappresentazione del 1831