Una nuova produzione
della Carmen di Bizet va in scena al Comunale di Bologna nell’allestimento
curato dal regista Pietro Babina che si
occupa anche delle scene ed è coadiuvato da Gianni Marras per quanto concerne la
regia in modo specifico. Vero è che di regie originali ne abbiamo viste tante,
che si può anche affermare che certa tradizione risulta ormai sorpassata, che
bisogna lasciare spazio all’immaginazione e svecchiare situazioni o vicende,
che le licenze registiche ormai sono all’ordine del giorno, ma che si possa
trasformare un capolavoro in una specie di fenomeno da baraccone introducendo
in scena qualsiasi cosa venga in mente ci sembra davvero esagerato.
C’è veramente di tutto in questo
allestimento. Un mimo travestito da mago, spettacoli di illusionismo, gente che
scompare e compare da un baule in scena, i bimbi del coro di voci bianche
travestiti da diavoletti rossi con tanto di mini forcone, contrabbando di clandestini
migranti in cerca di una nuova patria nella
ricca Europa, cartelloni pubblicitari che reclamizzano una compagnia aerea low
cost dal nome Biz Jet (sic..). I personaggi si muovono in atteggiamenti
grossolani, a tratti ridicoli, e sono tutti operatori turistici ingaggiati per
intrattenere il pubblico di turisti in visita in Spagna. Cosa c’entra questo
con Carmen? Poco a nostro avviso. La sensazione è che tante idee siano state
messe insieme senza trovare una collocazione precisa. Dipingere un teschio sul
volto del pur bravissimo mago Andrea
Fidelio, oppure sulle carte da
gioco giganti rette dai diavoletti, sembra un modo un po’ debole per rendere l’idea
della morte che incombe; il traffico umano in luogo delle sigarette per
attualizzare i contenuti ha poco a che fare con la vita della sigaraia, Micaela
che spunta da una cassapanca è una scena che provoca quasi ilarità: infine la
tecnica del metateatro è a dir poco inflazionata e vedere Carmen che da morta
si rialza quasi immediatamente per raccogliere gli applausi della folla
radunata in arena sembra quasi pittoresco.. Gianluca Sbicca firma i costumi
assolutamente in linea con l’allestimento, ma consentiteci di definire veramente
bruttini i poveri bimbi in tutine rosse aderenti. In definitiva un vero peccato, perché non riusciamo proprio a trovare
nulla di coerente in questo spettacolo con l’opera di Bizet.
Certe
scelte registiche hanno condizionato anche il fronte interpretativo dei
personaggi principali. Carmen è sì una
operaia, ma i suoi modi sono troppo rozzi e poco femminili, eppure abbiamo
visto Veronica
Simeoni impersonare una sensualissima Carmencita in altre
occasioni; molto bene sul fronte vocale: uniforme, bel fraseggio morbido e
tanto di cappello per la sua Habanera precisa e volitiva, nonostante i tempi
secondo noi fin troppo larghi del direttore.
Maria
Katzarava risulta persino un po’ melensa
come Micaela rispetto agli altri personaggi. Qualche imperfezione vocale dovuta
ad un suono talvolta flautato non pregiudica nel complesso un ruolo gestito
correttamente. Roberto Aronica utilizza una
voce alquanto in forma per impersonare un Don Josè sanguigno e ruspante; Simone Alberghini è un Escamillo quasi macchiettistico e dalla
voce sempre più proiettata verso il timbro baritonale. Fraschita e Mercédès
sono interpretate da Sonia Ciani e Antonella Colaianni dall’interessante
timbro vocale. Più o meno sullo stesso piano figurano gli altri interpreti; tra
cui ricordiamo: Maurizio Leoni (le Dancaire), Paolo Antognetti (le Remendado), Massimiliano Catellani (Zuniga) Nicolò
Ceriani (Moralès), Alessandro
Ciardini (nelr uolo parlato di Lillas Pastia), Lucia Michelazzo (venditrice di arance),
Sandro Pucci
(lo zingaro).
Bravi ed
intonati i piccoli del coro di voci bianche diretto da Alhambra Superchi; ottimo
ancora una volta il coro preparato da Andrea Faidutti.
La direzione di Frédéric Chaslin è stata piuttosto
morbida nei primi due atti per poi irrobustirsi nei due restanti, arricchendo
di colori e sfumature il suono dell’orchestra del Comunale ancora una volta in
splendida forma ed in grado di produrre un suono pieno, ampio e commuovente nei
momenti topici.
Assente il team registico per questa
recita, applausi cortesi per gli interpreti ed il direttore.
Maria Teresa Giovagnoli
LA
PRODUZIONE
Direttore
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Frédéric Chaslin
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Regia e scene
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Pietro Babina
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Costumi
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Gianluca Sbicca
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Aiuto regista
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Gianni Marras
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Aiuto scenografo
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Gianluigi Venturini
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Maestro del Coro
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Andrea Faidutti
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Maestro del Coro Voci Bianche
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Alhambra Superchi
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GLI
INTERPRETI
Carmen
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Veronica
Simeoni
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Micaela
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Maria
Katzarava
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Frasquita
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Sonia Ciani
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Mercédès
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Antonella Colaianni
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Don José
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Roberto Aronica
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Escamillo
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Simone Alberghini
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Le Dancaire
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Maurizio Leoni
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Le Remendado
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Paolo Antognetti
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Zuniga
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Massimiliano Catellani
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Moralès
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Nicolò Ceriani
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Venditrice di arance
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Lucia Michelazzo
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Uno zingaro
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Sandro
Pucci
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Lillas Pastia
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Alessandro Ciardini
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Il Mago
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Andrea Fidelio
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Nuova produzione TCBO
Orchestra, Coro, Coro Voci Bianche e
Tecnici del TCBO
FOTO ROCCO CASALUCI