O eroe
fanciullo!
O stupendo ragazzo!
Tu di auguste gesta
inconscio tesoro!
Ridendo, io ti debbo amare,
ridendo, voglio io accecare,
ridendo, lasciaci rovinare,
ridendo, a perdizione andare!
O stupendo ragazzo!
Tu di auguste gesta
inconscio tesoro!
Ridendo, io ti debbo amare,
ridendo, voglio io accecare,
ridendo, lasciaci rovinare,
ridendo, a perdizione andare!
Interrotto il
progetto di prima messinscena completa del Ring Wagneriano due anni fa per
problemi finanziari, il Teatro Massimo di Palermo riprende l' ardimentosa
impresa con una nuova produzione di Siegfried.
Nell'insieme
della Tetralogia Wagneriana, Siegfried viene spesso considerata come una fiaba
autonoma.
Pur avendone
tutte le caratteristiche (unitarietà
chiusa della narrazione, continuità di
un clima poetico e musicale, coerenza delle strutture drammatiche e musicali) Siegfried con le sue
strutture in perfetto equilibrio, risulta essere il centro focale di tutta la
Tetralogia, il cuore pulsante soprattutto musicale nel quale tutti i punti
dell' immenso dramma wagneriano convergono e poi divergono.
Gli stessi
Leitmotiv, struttura portante del dettato wagneriano e protagonisti autentici,
qui rinvigoriscono e quelli già uditi e che qui ritornano, si piegano
docilmente alle rinnovate necessità di espressione, poiché Siegfried è il
lavoro dell'ottimismo, della felicità suprema, come Walkuere era il lavoro del
pessimismo e Goetterdammerung sarà quello della catarsi suprema.