domenica 5 luglio 2015

DON GIOVANNI, W. A. MOZART – ARENA DI VERONA, sabato 4 luglio 2015

Con la ripresa della produzione  del Don Giovanni risalente soltanto a tre anni fa la Fondazione Arena di Verona ripropone l’allestimento legato al nome di Franco Zeffirelli che come sempre cura regia e scene, mentre gli spettacolari costumi sono opera di Maurizio Millenotti. Tutta giocata sugli effetti creati dalle luci di Paolo Mazzon, la mastodontica struttura sostanzialmente acromatica fatta di arcate cui si antepone una imponente scalinata vede in aggiunta altri elementi architettonici ai lati che si arricchiscono o mutano aspetto per creare i vari ambienti necessari. Come sempre il Maestro Zeffirelli ama giocare con lo stupore, ottenendo l’effetto colossal che le sue celebri scenografie suscitano ogni volta, restando fedele all’epoca storica ed al libretto. Ciò che si potrebbe obiettare a tanta opulenza è forse una esagerazione nel volere sorprendere riempiendo il palcoscenico con quanti più elementi si possa immaginare, rendendo talvolta molto sottile il filo che unisce lo sfondo ove agire con la narrazione e la coerenza stessa dell’azione drammatica. Anche in questa produzione non mancano i prediletti animali sul palco, tanto che il protagonista fa il suo ingresso spavaldo in scena a cavallo. Ma la bellezza dei costumi, la raffinatezza di taluni dettagli e la sensazione di viaggiare ancora una volta nel tempo fanno sì che chi assista al capolavoro mozartiano possa comunque tornare a casa con la consapevolezza che sognare a teatro è ancora lecito ed a buon diritto.

Se poi la parte musicale è quella delle grandi occasioni con un in testa un direttore d’orchestra abilissimo a far quadrare tutto come si deve allora la qualità e il successo sono assicurati. 

Don Giovanni è un Carlos Álvarez prepotente nella sua incredibile sicurezza, a dir poco ruspante come un galletto in mezzo al pollaio delle donne a lui devote. D’altra parte se il suo fascino colpisce tutte perché non approfittarne! Aiutato certo dalla celebre voce profonda ed accattivante l’interprete si dimostra in forma centrando una serata molto positiva.

La più battagliera delle dame all’appello è donna Elvira nel cui ruolo ha debuttato  Maria José Siri. Il soprano trova come chiave di lettura del personaggio una personale interpretazione di donna sì ferita ma anche un po’ rompiscatole, che gioca tra rabbia, incredulità ed un pizzico di ironia, cui fa chiaramente gioco la sua voce pastosa ed avvolgente che ben si sposa con questa idea della tradita Elvira.

Compita e quasi solenne invece la donna Anna di Irina Lungu. L’interprete tratteggia una nobile quasi spenta nel cuore dopo la morte del padre, donando quasi una aura regale al suo personaggio, forte anche di una bella vocalità che le agevola un canto uniforme e sentito.

Spumeggiante, guascone, per certi versi grottesco ed anche a tratti bambinone l’incredibile Alex Esposito nei panni di Leporello. Canto ed interpretazione fusi a dovere per incantare, stupire e convincere pienamente.    
Saimir Pirgu è interprete delicato ed attento; se pur non in serata impeccabile, la voce dolce e setosa consente di donare al ruolo di Don Ottavio compostezza e buona credibilità.

Zerlina è una letteralmente spassosa Natalia Roman, l’unica che sa giocare con il sesso opposto senza subire soltanto il ruolo di preda amorosa, mostrando anche un timbro vocale delicato e dal suono dolce. Molto bene Christian Senn come Masetto, mentre cupo ed austero quanto basta  Rafal Siwek come Commendatore.

Punto di forza di questa produzione l’aver affidato ad uno specialista come Stefano Montanari la direzione dell’orchestra areniana, impegnato anche a suonare il clavicembalo elettrico qui adoperato per ragioni acustiche e logistiche. Il maestro trova un perfetto equilibrio tra le sezioni ottenendo un suono limpido e profondo, adoperando efficacemente le indicazioni agogiche in funzione del palcoscenico così creando una varietà di suoni ricchi e multi sfaccettati.
Puntuali gli interventi del coro preparato da Salvo Sgrò.

Arena non pienissima purtroppo ma con pubblico comunque visibilmente appagato che ha premiato tutti gli interpreti ed il direttore.  


Maria Teresa Giovagnoli


LA PRODUZIONE

Direttore d'Orchestra                      Stefano Montanari
Regia e scene                                    Franco Zeffirelli
Costumi                                             Maurizio Millenotti
Coreografia                                      Maria Grazia Garofoli
Luci                                                   Paolo Mazzon
Maestro del Coro                             Salvo Sgrò
Direttore del Corpo di Ballo           Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici           Giuseppe De Filippi Venezia

IL CAST

Don Giovanni                                   Carlos Álvarez 
Il Commendatore                             Rafal Siwek 
Donna Anna                                     Irina Lungu 

Don Ottavio                                      Saimir Pirgu 
Donna Elvira                                    Maria José Siri 
Leporello                                           Alex Esposito 
Masetto                                             Christian Senn




Orchestra, Coro, Corpo di Ballo e Tecnici dell'Arena di Verona










FOTO ENNEVI per gentile concessione fondazione Arena di Verona