domenica 24 maggio 2015

DON GIOVANNI, W. A. MOZART - TEATRO OLIMPICO DI VICENZA, 23 MAGGIO 2015

Qualunque sia l’epoca in cui collocare il personaggio di Don Giovanni e quali siano le considerazioni moralistiche sul suo conto, esso resta un mito per tanti uomini ed un sogno per altrettante donne al cui pensiero gli animi si scaldano ed il cuore accelera il battito. Questo ragazzo giovane cui piacciono smisuratamente le donne ed ama divertirsi  non nasconde il suo stile di vita, ne fa un vanto e non vede alcun motivo per pentirsi e tornare sulla cosiddetta retta via. Per Lorenzo Regazzo che cura la regia il dissoluto potrebbe essere un ragazzo di oggigiorno un po’ sbruffoncello, rozzo, viziato e dalla ‘sniffata’ facile; un ‘tronista’ da talk show intento a scegliere tra tante candidate la vittima successiva atta ad infoltire il suo ricco catalogo di conquiste. Molto divertente e giovanile la versione di questa opera immortale di Mozart, in programma alla ventiquattresima edizione delle Settimane musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, realizzata come sempre sfruttando gli spazi della scena fissa con l’aggiunta di qualche arredo, opera di  Maria Elena Cotti, ed un gioco di luci colorate che sottolineano soprattutto le espressioni dei protagonisti, ideato da Claudio Cervelli

Regazzo sottolinea fin quasi all’esasperazione le caratteristiche dei singoli protagonisti: Donna Elvira è letteralmente una pantera furiosa quando entra in scena, Zerlina è una donna assai facile con la borsa piena di oggettini erotici con cui stuzzicare Masetto, che però si lascia distrarre soltanto da un aggeggio elettronico cui fissare il video. Si intuisce pure una relazione incestuosa tra Donna Anna e suo padre. Ma in realtà chi muove le fila della vicenda qui è un Leporello stufo del padrone opprimente e sceglie di liberarsene, guidandolo come una marionetta verso la perdizione, tanto da puntargli una pistola e sparare per sincerarsi della definitiva scomparsa nel finale.

Dal punto di vista musicale è stata scelta la versione viennese datata 1788 e quindi abbiamo ascoltato, tra l’altro, l’aria di Don Ottavio ‘Alla sua pace’ invece di ‘Il mio tesoro intanto’, la scena di Elvira ‘In quali eccessi…Mi tradì quell’alma ingrata’ (che spesso viene eseguita comunque) e l’inserimento del duetto tra Zerlina e Leporello ‘Per queste tue manine’.

Molto bene complessivamente l’esecuzione canora per i giovani protagonisti.
Il guascone davvero impenitente è stato interpretato come una seconda pelle da Luca Dall’Amico, calato nella parte in modo totalizzante, tanto nel canto quanto nella recitazione: la gestualità, le movenze ed il colore della voce ambrata si piegano al volere del personaggio che quasi agisce inconsapevolmente mosso da una forza oscura che guida i suoi passi.

Fantastico anche il Leporello di Giovanni Furlanetto, tra il malvagio ed il presuntuoso, sicuro, agile e dalla voce prorompente e ben salda in ogni passaggio. Il burattinaio  della compagnia, una volta tanto non affidata soltanto ai vizi ed alle voglie del protagonista.

Don Ottavio è il giovane Matteo Macchioni che ha una voce sottile ma molto agile e dal suono piacevole. Il suo personaggio è il meno forte del gruppo, ma il tenore regge la scena grazie alla sua precisa interpretazione vocale.

Bravissimo nel doppio ruolo di Masetto e Commendatore Abramo Rosalen che sfoggia anche una bella linea di canto grazie a voce sicura ed ampia per il suo registro.

Furiosa e vendicativa ma allo stesso tempo pragmatica la donna Elvira di Arianna Vendittelli che esordisce con una foto dell’infedele da mostrare a tutti ed esporlo al pubblico giudizio, ma poi divertita si mette a scambiare figurine con Leporello per completare l’album delle conquiste dell’infedele. Inoltre tanta energia fa il paio con una vocalità interessante ed un canto energico.

Davvero una gattina vezzosetta la Zerlina di Minni Diodati, che con voce delicata e setosa canta in modo delizioso ed uniforme con espressività e buon fraseggio. Abbiamo molto apprezzato il duettino con Leporello che raramente si ha la fortuna di sentire.

Meno convincente dal punto di vista vocale la Donna Anna di Anna Viola che ad una buona presenza scenica affianca una voce dal suono poco pulito in diversi punti.

Buoni gli interventi del Coro Iris Ensemble di Marina Malavasi .
Ormai collaudata la collaborazione con il Maestro Giovanni Battista Rigon, anche in questa produzione le sezioni dell’ Orchestra di Padova e del Veneto hanno agevolato il canto degli artisti, sottolineato i vari momenti della narrazione anche con grande personalità.
Successo pieno per tutti i protagonisti che fa ben sperare per il proseguimento del Festival.

Maria Teresa Giovagnoli

LAPRODUZIONE

Maestro concertatore
e direttore                  Giovanni Battista Rigon 
Regia                          Lorenzo Regazzo 
assistente alla regia   Maria Selene Farinelli 
Light Designer          Claudio Cervelli 
Scene
e costumi                    Maria Elena Cotti
assistente scene
e costumi                    Matteo Paoletti Franzato 

GLI INTERPRETI

Don Giovanni            Luca Dall’Amico
Donna Anna              
Anna Viola
Don Ottavio              
Matteo Macchioni
Commendatore        
Abramo Rosalen
Donna Elvira           
Arianna Vendittelli
Leporello                  
Giovanni Furlanetto
Masetto                     Abramo Rosalen
Zerlina                      
Minni Diodati
Coro                           Iris Ensemble

Maestro del coro      
Marina Malavasi 
Orchestra di Padova e del Veneto
Stefano Gibellato maestro al cembalo





Foto Teatro Olimpico Vicenza