Una cornice quanto mai appropriata per
appuntamenti culturali nel senso più squisito e completo del termine è il delizioso
Palazzetto veneziano Bru-Zane che è giunto alla sua sesta stagione di concerti
dedicati alla musica romantica francese. Per l’appuntamento di ieri sera
protagonista è stata la ‘mélodie’ francese, in voga appunto tra diciannovesimo
e inizi del ventesimo secolo, ove musica e poesia si fondono per un risultato
di grande suggestione, sensazione uditiva e per certi versi anche empatica. Con
il solo accompagnamento pianistico, l’esecuzione risulta squisitamente intima e
più che ad un concerto si assiste, in questo caso specifico, ad una
declamazione cantata di versi spettacolari che ci ricordano quali erano le
sensazioni, i gusti e gli stati d’animo degli artisti ‘romantici’: l’amore per
la natura che richiama l’uomo alla sua giovinezza ed alla conseguente nostalgia
per il tempo che fu, l’introspezione e l’analisi interiore, scavando nell’animo
umano e nelle sue paure scacciate e pur cercate, e naturalmente l’Amore che
regna sovrano nelle liriche di queste melodie che non lasciano scampo agli
animi sensibili. Rappresentanti di questi valori espressi in musica furono tra
gli altri i protagonisti del concerto di ieri sera: Lekeu, Hahn, Chausson,
Debussy, Dupark, le cui melodie sono splendidamente fuse con i testi dei più
alti rappresentanti del moto culturale nella letteratura francese.
Unico a comporre egli stesso le poesie per le
sue melodie fu Guillaume Lekeu, i cui tre poemi intitolati Sur une tombe, Ronde, e
Nocturne, riescono a comunicare infinita tenerezza e senso di serenità pur
nell’evocare, per esempio, una così dolorosa perdita quale quella della persona
amata, nel caso del primo pezzo, oppure appagamento e lontane immagini
evanescenti per Nocturne. Decisamente
più leggero ma altrettanto coinvolgente il secondo pezzo, che ci riporta alle
feste danzanti dei salotti di fine ottocento con gli amori e le gioie, appunto,
della giovinezza.
Di Verlaine e Hugo sono i testi che animano
le composizioni di Hahn, tra le quali L’Heure
exquise che intitola la
serata e che ha lasciato asciutti ben pochi occhi tra i presenti. Anche in questo
caso i temi ricorrenti cari al genere sono l’amore, gli elementi della natura
con colori e profumi che pare sentire, che ispirano e fanno riflettere, ed il
richiamo alla giovinezza e ai suoi momenti più belli, destinati a volar via rapides.
Testi di Paul-Armand Silvestre e Théophile Gautier sottolineano
invece l’anima musicale di Ernest Chausson, che ci parla d’amore spingendosi in
paesaggi lontani, metafore della vita che ci sfugge con lo spettro immancabile
del tempo che corre, mentre Debussy si affida nuovamente al grande Verlaine per
le sue celebri Fêtes galantes da cui abbiamo ascoltato alcuni estratti: Les Ingénus, Le Faune, Colloque sentimental. In chiusura prima da testi di Charles
Baudelaire, poi di Jean Lahor ed infine di Leconte de Lisle, ci piace sottolineare come Duparc ci parli
ancora una volta del sentimento più nobile, evocato come miraggio, come
desiderio, come viaggio ideale e concreto ove perdersi e trovarsi, sempre nella
grazia del paesaggio naturale, ove tutto è meraviglioso, come recitano gli
ultimi versi de ‘L’Invitation au voyage’ : Là,
tout n'est qu'ordre et beauté, Luxe, calme et volupté.
Marie-Nicole Lemieux può essere considerata a pieno titolo
interprete perfetta per questo genere musicale: se ci vuole passione per eseguire
questi canti il contralto canadese ne ha da vendere: ha un’ attenzione
incredibile per il testo di cui sottolinea ogni accento, ogni pausa e si
immerge a pieno nel contenuto dei versi. Si commuove emozionandosi o si diverte
scherzando con voce e temperamento, riuscendo a far provare anche al suo
pubblico le sensazioni che essa stessa sente mentre canta. Fuori dal comune è
la sua voce, che nella sala contenuta del palazzetto risulta immensa, ben
proiettata in avanti ed emessa senza esitazione, con grinta e sentimento. Si mostra
molto generosa concedendo ben tre bis: ‘A Chloris’ di Hahn, ‘La Villanelle’ da
Les nuits d’été di Berlioz e un toccante omaggio all’Italia con la versione
italiana de ‘L’Heure exquise’. Con lei il Maestro Roger Vignoles al piano offre un
tocco aggraziato di ogni tasto che spinge, le melodie francesi avvolgono ed
esaltano la voce dell’interprete in fusione perfetta, con una attenzione
pedissequa ai respiri, agli accenti ed ai contenuti; è, come è giusto che sia, ‘l’orchestra’
in questo genere musicale.
La sala del Bru-Zane riempita di pubblico attento e commosso ha salutato
il concerto con calore, soddisfazione e molta commozione, oltre, siamo sicuri, al
desiderio di tornare presto. E ci permettiamo di unirci al coro di
soddisfazione generale ringraziando anche noi per aver trascorso una serata
fuori dal comune e pienamente riuscita. Il concerto replica il 18 febbraio all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
Maria Teresa Giovagnoli
IL PROGRAMMA
Guillaume LEKEU
Trois Poèmes
Trois Poèmes
Reynaldo HAHN
Offrande
D’une prison
L’Heure exquise
Fêtes galantes
Ernest CHAUSSON
Le Charme
La Caravane
Claude DEBUSSY
Fêtes galantes (estratti)
Henri DUPARC
L’Invitation au voyage
La Vie antérieure
Sérénade florentine
Phidylé
Marie-Nicole Lemieux Contralto
Roger Vignoles Piano