domenica 25 gennaio 2015

GOYESCAS, E. GRANADOS – SUOR ANGELICA, G. PUCCINI – TEATRO REGIO DI TORINO, VENERDI’ 23 GENNAIO 2015

Con una scelta coraggiosa il Teatro Regio di Torino porta in scena insieme il capolavoro di Enrique Granados Goyescas e Suor Angelica di Giacomo Puccini. Se anche le due opere apparentemente per ambientazione possono sembrare distanti, nella visione del regista Andrea De Rosa che cura anche le scene, vi sono diversi aspetti che le accomunano. Non certo per il noto debutto di entrambe a New York (nel 1916 la prima e nel 1918 la seconda),  ma soprattutto per la rappresentazione del dolore e del dramma al femminile e di un modo di viverlo intensamente, che sia passione manifesta di giovani e intemperanti madrileni con a capo due protagoniste conturbanti, oppure amore celato in segreto di una mamma costretta in convento. Il regista sceglie di attualizzare i due drammi pur restando squisitamente fedele ai contenuti poiché certe realtà sembrano destinate a non mutare. Di Paquiro e Fernando che si sfidano per gelosia ne è pieno il pianeta, di donne ferite e ormai sole dato il tragico destino dei compagni altrettanto, per non parlare di tutte le donne al mondo private della gioia di crescere un figlio, perché strappato alla nascita o perché mai arrivato. Così vige un senso di impotenza, di sconfitta e di vuoto in entrambe le opere, per un dittico non usuale ma a nostro avviso possibile.

Il senso di vuoto nell’ animo è il punto di partenza di Goyescas, giacché l’azione parte da un enorme fosso scavato nel terreno ove il buio che è intorno è spezzato da lampi di chiarore sui protagonisti, che evidenziano sì le loro azioni, ma anche la sensazione di assenza circostante. Sono effetti a cura di Pasquale Lucenti, che secondo noi funzionano molto bene allo scopo. Si sa che Goya ispirò il compositore di questo lavoro con le atmosfere particolari dei suoi dipinti di vita quotidiana e da questi De Rosa è partito anche per il suo allestimento. Anche  i vari costumi di Alessandro Ciammarughi sono pertinenti all’ambientazione, citando tra gli altri il celebre quadro de La maja desnuda per Rosario. Fedele alla tradizione è anche la presenza del fantoccio, che è certo strumento di sollazzo ma anche simbolo della labilità dell’essere umano che tanto spesso viene manipolato a sua insaputa. Così il capitano della guardia Reale Fernando cade sconfitto per un episodio mal interpretato, acceso da insensata gelosia. Ma addirittura per il regista nemmeno il torero scampa al destino di morte rimanendo ucciso egli stesso nello scontro col capitano. E quasi a sbeffeggiar tutti le musiche festose a ritmo di fandango di Granados coinvolgono, sorprendono, ammaliano, come i passi di danza coreografati da Michela Lucenti.

Nel cast della serata spiccano proprio le figure femminili, vittime e causa delle vicende in atto.

Giuseppina Piunti è una Rosario soprattutto passionale piuttosto che dama di gran casato. La sua sensualità è quasi sfacciata e nel suo canto di passione e vigore tutto sembra istigare alla gelosia che arde nel cuore di Fernando. La sua voce è volumetrica e si espande nella sala del Regio aggiungendo dramma al ricco colore.

Anna Maria Chiuri riesce a far emergere carattere e vitalità al suo ruolo di Pepa nonostante non sia stato concepito con la stessa forza di Rosario, grazie al bel timbro brunito e rotondo ed al marcato piglio da popolana.

Andeka Gorrotxategui e Fabián Veloz  sono l’altro piatto della bilancia emotiva: Fernando e Paquiro, il valoroso capitano ed il popolare torero, forse fantocci nelle mani delle loro donne, simbolo di tanti giovani portati alla reciproca distruzione, ma inevitabilmente causa di dolore e tormento per le compagne rimaste in vita sole e abbandonate. Il primo forte di una voce vellutata con dei bei centri pieni ed il secondo dal timbro scuro che dona corpo ad una voce interessante.

Chiude il cast Alejandro Escobar nel brevissimo ruolo di Una voce. Il coro preparato da  Claudio Fenoglio ha una valenza fondamentale, i magnifici majos e majas animano la scena da perfetti popolani, assestando entrate perfette e offrendo un’ottima amalgama vocale.
Infine l’ottima orchestra guidata da Donato Renzetti dona equilibrio ed uniformità ad una partitura per certi versi considerata discontinua, trovando soprattutto nei passaggi strumentali una ricchezza e profondità di suono straordinari.
Il pubblico ha omaggiato tutti gli interpreti mostrando un calore discreto alla rappresentazione.

LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra            Donato Renzetti
Regia e scene                        Andrea De Rosa
Costumi                                 Alessandro Ciammarughi
Coreografia                           Michela Lucenti
Luci                                       Pasquale Mari
Assistente alla regia             Paola Rota
Assistente ai costumi            Sonia Salvatori
Maestro del coro                  Claudio Fenoglio

GLI INTERPRETI

Rosario, dama di gran
casato,amata da Fernando        Giuseppina Piunti
Fernando, capitano della
guardia reale                             Andeka Gorrotxategui
Paquiro, torero                           Fabián Veloz
Pepa, ragazza del popolo,
amante di Paquiro                     Anna Maria Chiuri
Una voce                                    Alejandro Escobar
           

Orchestra e Coro del Teatro Regio

Balletto civile
Nuovo allestimento
in coproduzione con Maggio Musicale Fiorentino
e Teatro di San Carlo di Napoli


Foto Teatro Regio Torino

Con Suor Angelica il senso di impotenza e disfattismo si accentua ancor maggiormente se si considera che il tragico epilogo è causato da eventi estranei alla volontà della protagonista. Andrea de Rosa ambienta la storia addirittura in un manicomio verso gli anni cinquanta del secolo scorso, ove le suore dovrebbero prendersi cura delle sciagurate pazienti, ma solo Suor Angelica sembra curarsene, con le sue erbe ed intrugli di ogni genere. Una enorme grata separa il proscenio dal resto del palco e solo la protagonista può uscire, la ex principessa che non indossa neanche abiti monacali, per dedicarsi all’ unica distrazione al perenne pensiero di suo figlio. Sullo sfondo le sventurate folli gironzolano compiendo gesti inconsistenti, si respira un’aria carceraria se non da luogo di tortura. L’angoscia cresce man mano che si spengono le speranze di Angelica di rivedere la sua creatura e quasi un senso di oppressione guida gli atti delle monache. In tutto ciò non c’è spazio nemmeno per il miracolo e l’assoluzione: suor Angelica muore semplicemente abbracciata al bambolotto portole da una paziente impietosita. I costumi sono sempre di Alessandro Ciammarughi  con luci affidate ancora a Pasquale Mari.

Molto positiva l’esecuzione musicale di tutte le interpreti ben affiatate e chiamate una volta di più a dare il meglio in quanto ad interpretazione.

E non manca all’appello una straordinaria Amarilli Nizza, che come ci ha abituati vive in prima persona gli eventi con un coinvolgimento ogni volta più intenso. Quasi assente rispetto a ciò che la circonda, raccoglie e raggruppa le erbacce del suo giardino come un automa, ma sempre pronta a tornare alla realtà per un aiuto alle consorelle. Trova nuovo vigore nell’affrontare la Zia Principessa e piomba in autentica disperazione  all’annuncio della morte del figlio. Notiamo che anche respiri e spasimi sono mirati e mostra addirittura segni di follia nell’ansimante ricerca di un farmaco atto al proposito risolutivo. Alla base vi è una voce possente che si piega alle azioni: si fa dolce e morbida con le altre suore, si irrobustisce con la parente in visita, diventa ampia ed avvolgente nella toccante ‘Senza mamma’.

Molto valida anche Anna Maria Chiuri come Zia Principessa. Qui una anziana parente lontana dal voler infliggere altri castighi alla nipote, una donna stanca e ricurva, affatto riccamente vestita che si eclissa discretamente dopo aver riportato suo malgrado le novità della famiglia. Così il mezzosoprano può esprimere al meglio le sue qualità vocali ed attoriali, esaltando la gamma centrale del suo registro che qui risulta particolarmente ambrato e colorito.

Nella folta schiera di sorelle citiamo le ottime suora Zelatrice Silvia Beltrami, dalla voce robusta e dal piglio autoritario, la Badessa Maria di Mauro che aggiunge al bel colore della voce un volume non indifferente ed un buono squillo nella zona più acuta. Molto buone come detto tutte le altre che ricordiamo: la suora infermiera Valeria Tornatore, Suor Genovieffa Damiana Mizzi, la maestra delle novizie Claudia Marchi, Suor Osmina Nicoletta Baù, Suor Dolcina Maria de Lourdes Martins, la prima sorella cercatrice Samantha Korbey, la seconda sorella cercatrice Daniela Valdenassi, la prima conversa Sabrina Amè, la seconda conversa Roberta Garelli, una novizia Eugenia Braynova, la prima suora Paola Isabella Lopopolo, la seconda suora Cristiana Cordero, infine la terza suora Raffaella Riello. 
           
Ottimo anche in questo caso il coro di Fenoglio ed il coro voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio G. Verdi.
Ancora una volta l’orchestra si mostra con Renzetti alla guida in grado di creare atmosfere e languori volti alla sottolineatura degli eventi, mai un mero accompagnamento ma una esaltazione della musica insieme alle voci delle interpreti, divenendo coinvolgente, ricca di colori e lirismi perfetti per il dramma.

Applausi entusiasti e commossi ben distribuiti tra le interpreti, con grandi ovazioni per Amarilli Nizza, Anna Maria Chiuri ed il Maestro Renzetti.

Maria Teresa Giovagnoli


LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra              Donato Renzetti
Regia e scene                         Andrea De Rosa
Costumi                                  Alessandro Ciammarughi
Movimenti scenici                 Michela Lucenti
Luci                                         Pasquale Mari
Assistente alla regia              Paola Rota
Assistente ai costumi             Sonia Salvatori
Maestro dei cori                    Claudio Fenoglio

GLI INTERPRETI


Suor Angelica                            Amarilli Nizza
La zia Principessa                     Anna Maria Chiuri
La suora infermiera                  Valeria Tornatore
La suora zelatrice                      Silvia Beltrami
Suor Genovieffa                        Damiana Mizzi
La maestra delle novizie          Claudia Marchi
La badessa                                Maria Di Mauro
Suor Osmina                             Nicoletta Baù
Suor Dolcina                             Maria de Lourdes Martins
Prima sorella cercatrice           Samantha Korbey
Seconda sorella                         Daniela Valdenassi
Prima conversa soprano          Sabrina Amè
Seconda conversa                     Roberta Garelli
Una novizia                               Eugenia Braynova
Prima suora                               Paola Isabella Lopopolo
Seconda suora                          Cristiana Cordero
Terza suora                               Raffaella Riello
           
  
Orchestra e coro del Teatro Regio
Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio "G. Verdi"
Balletto civile
Nuovo allestimento
in coproduzione con Maggio Musicale Fiorentino

e Teatro di San Carlo di Napoli



Foto Teatro Regio Torino