lunedì 15 settembre 2014

GALA LIRICO: LUCIA DI LAMMERMOOR, G. DONIZETTI – TEATRO COMUNALE MARIO DEL MONACO DI TREVISO, sabato 13 settembre 2014.

All’interno di un fine settimana ricco di iniziative culturali di sicuro interesse per la città di Treviso si è inserito l’evento forse più atteso dal pubblico e fortemente voluto dal direttore artistico Giuseppe Aiello che, grazie anche al sostegno della Regione Veneto, è riuscito a portare sul palcoscenico del Teatro Mario del Monaco l’opera forse più rappresentativa del genio e della sensibilità di Gaetano Donizetti: Lucia di Lammermoor. In un periodo storico disastroso per la cultura italiana e per la gestione di certi luoghi simbolo dell’arte e della bellezza, è davvero importante dare un segnale positivo e dimostrare che con professionalità ed efficienza si possono porre in essere eventi di questo genere. L’opera è stata eseguita in forma di concerto, introdotta dal saluto del direttore artistico Aiello e poi dalla giornalista e musicologa Elena Filini, che ne ha brevemente anticipato i contenuti anche sotto il profilo psicologico ed introspettivo.

Ad interpretare il ruolo di Lucia abbiamo ritrovato l’artista che si pone tra le più esperte del momento e che ormai naviga questo ruolo con una disinvoltura davvero disarmante: il soprano Jessica Pratt. A nostro avviso ancor più che di consueto, probabilmente data l’aria di ‘festa’ che aleggiava nella serata, l’interprete ha dato sfoggio di ciò che la sua voce è in grado di proporre. Il suo canto stupisce per l’ampia estensione vocale, la ricchezza timbrica e la chiarezza nel fraseggio.
La scena della pazzia le è valsa una autentica ovazione con applausi prolungati e festanti.    

Il suo amore contrastato è stato l’Edgardo di Alessandro Scotto di Luzio. Ci ha regalato un personaggio vigoroso ed appassionato, carico di ardore vibrante sia nel cuore che nella voce.

Sul palcoscenico ha conquistato la scena con piglio sicuro ed impassibile il Lord Ashton di Claudio Sgura, personalità prorompente che si estrinseca anche tramite un timbro vocale importante e brunito dall’ottimo volume. 
Raimondo Bidebent è stato Dario Russo, un educatore accorato e partecipe degli eventi di cui abbiamo ancora apprezzato il particolare colore della voce. Felice sorpresa è stata la brava Deborah Humble come Alisa, mentre lo sfortunato ed indesiderato sposo è stato Riccardo Gatto, alias Lord Arturo. Completa la ‘squadra’ in campo Carlos E Bárcenas come capo degli armigeri di Ravenswood.

Ci piace sottolineare che ciascuno dei personaggi è stato reso con massimo impegno ed efficacia scenica, il che non è sempre sottinteso quando un’opera di questa portata viene eseguita in forma di concerto. Probabilmente lo si deve grazie anche al supporto di una valida cornice musicale che ha visto la sua realizzazione da parte dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta diretta da Giampaolo Bisanti. Al suo debutto col titolo donizettiano, ma non nuovo al compositore bergamasco, il Maestro milanese ha sciolto le corde che compongono la partitura con una particolare attenzione ai dettagli. Se in questo capolavoro l’orchestra è quanto mai protagonista descrittiva delle circostanze narrate,  in tal caso ha acquisito anche un tocco particolarmente elegante tanto nella concitazione quanto nel più intenso lirismo. 

A completare l’esecuzione l’apporto del Coro Lirico Amadeus  che sin dall’inizio della sua attività ha in repertorio questo celeberrimo dramma.

Successo calorosissimo da parte di un pubblico vivamente entusiasta e commosso.
MTG