martedì 24 giugno 2014

COSI’ FAN TUTTE, W.A.MOZART – TEATRO OLIMPICO DI VICENZA, lunedì 23 giugno 2014

È sempre una piacevole sensazione quella di constatare come anche a fronte di un piccolo budget si possano realizzare degli spettacoli d’Opera di garbo, intelligenza e soprattutto qualità. È questo il caso del dramma giocoso di Mozart Così fan tutte  in scena al meraviglioso Teatro Olimpico di Vicenza. Nel caso in questione Lorenzo Regazzo è impegnato sia come interprete del ruolo di Don Alfonso che come regista. Del resto è proprio intorno alle trame di costui che si dipana tutta la faccenda e non vediamo nulla di più naturale che sia egli stesso anche l’autore della messa in scena. Da questo punto di vista abbiamo potuto godere di uno spettacolo studiato, vissuto e realizzato in funzione del libretto che a sua volta è servito da una musica perfetta ed immortale che ancora oggi è in grado di ottenere il tutto esaurito come con nostra grande gioia è stato anche ieri sera.


L’allestimento scenico curato da Michele Lisi sfrutta gli spazi offerti dal gioiello palladiano. Le due sorelle ferraresi sono proprio intente ad ammirare le statue che adornano le pareti del teatro come in visita culturale quando la storia prende il via. Gli arredi che poi serviranno per la casa di Fiordiligi e Dorabella sono coperti da teli bianchi per poi essere svelati a tempo debito. Siamo naturalmente in tempi moderni e i protagonisti sono vestiti con abiti contemporanei. Per dimostrare la loro dedizione ai rispettivi innamorati le fanciulle indossano addirittura delle magliette recanti le loro effigi. Queste stesse poi  saranno prova di tradimento quando le sorelle cederanno alla tentazione e le regaleranno ai compagni della beffa, che in questo caso è addirittura svelata, poiché i giovani in preda alla passione si liberano del travestimento per compiere l’atto amoroso. I baldi pretendenti sono qui travestiti con buffi e spiritosi costumi scozzesi, non albanesi, atti a mettere in atto la scommessa fedifraga. Di grande effetto il travestimento di Despina in medico/santone indiano color oro con corona a mo' di turbante, che al posto della calamita adopera naturalmente una sfera magica per rianimare gli amanti respinti e fintamente privi di conoscenza.  Per non parlare del buffo abito da notaio nell’ultimo atto con parruccone incluso.

Con una delicata fontana a rappresentare il giardino sul retro, due divani, un tavolino, un paio di sedie ed alcuni cubi colorati la scena è allestita e non serve davvero altro per quanto ricca di spunti sia la regia di Regazzo. Il suo Don Alfonso è un intellettuale che ama poetare ed aggiunge al libretto persino altri versi di Da Ponte intensamente recitati per esplicitare il suo pensiero nel consolare i giovani ‘cornificati’. Il burattinaio della situazione sa perfettamente di aver ragione, non solo perché reputa che le donne ‘gentili’ siano per loro natura votate al tradimento, ma perché in giovinezza si vive ogni passione al massimo e le occasioni vanno colte al volo, anche se ciò significa tradire il compagno partito per il fronte. Probabilmente a situazione inversa tra le coppie il risultato sarebbe stato il medesimo. Compare anche il personaggio muto di una donna vestita di bianco, una donna che porta con sé una bambola che richiama sì alla fanciullezza ma anche alle tentazioni dell’età ‘del buon tempo’.

Anche il coro è parte integrante della messa in scena, sia quando reca con sé un cuore rosso esibito con i cantori posti tutti in bell’ordine in fila, oppure nell’indossare una piccola maschera durante il tentativo di matrimonio con i nuovi compagni nel finale. Non mancano altri momenti di pura ilarità, come la distribuzione di cioccolatini al pubblico da parte dei due giovani protagonisti, ed i simpatici siparietti creati per il personaggio di Despina, armata di straccio ed aspirapolvere fatta funzionare effettivamente in scena. Insomma un godibilissimo spettacolo, che può vantare anche un cast giovane e spigliato, dalle ottime qualità canore.

Giovanna Donadini esce trionfatrice da questa produzione come Despina: con incredibile verve si muove sul palcoscenico adoperando la sua ricca e potente voce che riesce anche a modificare per rendere più plausibili le mascherate ordite da Don Alfonso, a cui fa pure la corte.
Lorenzo Regazzo è un ottimo Don Alfonso: il colore bruno e voluminoso della sua voce emessa con sicurezza e navigata esperienza fornisce il perfetto completamento ad una performance approfondita e veramente analitica del suo personaggio. È anche un ottimo declamatore di versi.

Deliziosa la Fiordiligi di Arianna Vendittelli: fresco il suo personaggio e fresco il timbro della sua voce acuta e piena soprattutto nei centri.
Molto bene anche la spigliata Dorabella di Raffaella Lupinacci. Bel colore di voce brunito, sicurezza ed espressività nel canto, davvero poliedrica nel ruolo della vispa e furba giovane ‘bene’.

Ottima intesa e ben interpretati anche i ruoli dei due giovanotti: Daniele Zanfardino, Ferrando, possiede una grande musicalità e canta con voce delicata e sinuosa. In questo repertorio è perfettamente a suo agio. Marco Bussi è grande attore e bravissimo interprete di Guglielmo, forte di uno strumento vocale di grande spessore e ottima emissione.

Il coro de I Polifonici Vicentini ha incorniciato molto bene gli eventi in essere, mentre l’ Orchestra di Padova e del Veneto ha mostrato di essere in ottima forma ed a suo agio con la partitura affidata al Maestro Giovanni Battista Rigon che ha creato una sapiente sinergia di intenti tra tutte le componenti dello spettacolo, dalla buca al palco.
Il pubblico festante e caloroso ha applaudito con vera gioia tutti i protagonisti di questo spettacolo davvero gradevole.
MTG


LA PRODUZIONE

Maestro concertatore
e direttore                              Giovanni Battista Rigon
Regia                                      Lorenzo Regazzo
Respons. scene e costumi    Michele Lisi
Assistente regia                     Selena Farinelli
Maestro del coro                   Pierluigi Comparin 

GLI INTERPRETI

Despina                                  Giovanna Donadini
Don Alfonso                           Lorenzo Regazzo
Fiordiligi
                                Arianna Vendittelli
Dorabella                               Raffaella Lupinacci
Ferrando                                Daniele Zanfardino 
Guglielmo                              Marco Bussi




I Polifonici Vicentini 
Orchestra di Padova e del Veneto
Alberto Boischio maestro al cembalo
Caterina Galiotto maestro collaboratore










FOTO LUIGI DE FRENZA