mercoledì 21 agosto 2013

GALA DOMINGO – OPERALIA, ARENA DI VERONA, martedì 20 agosto 2013, ore 22,00

Ultimo appuntamento con le serate speciali in Arena che vedono nelle vesti di cantante il beniamino del pubblico Placido Domingo. Il gala di ieri sera è stato completamente dedicato al concorso lirico internazionale che il Maestro ha creato nel 1993 e che quest’anno festeggia i suoi primi vent’anni: Operalia, the World Opera Competition. Da questa competizione, un folto numero di stelle è stato lanciato nel firmamento del panorama lirico mondiale ed oggi questi straordinari artisti si esibiscono nei più importanti teatri al mondo.

Così, in un anno colmo di celebrazioni, per omaggiare la Fondazione Arena che festeggia il suo centenario, la competizione si sta svolgendo in questi giorni al teatro Filarmonico di Verona, e vedrà salire sul palco dello stesso teatro i finalisti di questa edizione il prossimo 25 agosto per il gran finale.  Non poteva dunque mancare un concerto che vedesse come protagonisti alcuni dei vincitori degli scorsi anni, accolti sul palcoscenico con la complicità e la famigliarità di un ospite che riceve i suoi amici ad una grande festa.

Questi i protagonisti della serata: Inva Mula (1°cl. 1993), Pretty Yende (1°cl. 2011), Irina Lungu (Premio CulturArte 2004), Ana María Martínez (Premio Zarzuela 1995), Giuseppe Filianoti (2°cl. 1999), Stefan Pop (1°cl. 2010), Orlin Anastassov (1°cl. 1999), Carmen Giannattasio (1°cl. 2002 e Premio del Pubblico), Vitalij Kowaljow (1999 Premio CulturArte).

Nonostante queste lusinghiere premesse, lo spettacolo è apparso un po’ sotto tono in generale, ma con note positive  per alcuni interpreti. 

Ad aprire le ‘danze’ naturalmente Placido Domingo con il ruolo di Gérard per l’aria “Nemico della patria?!” dall’Andrea Chénier di Giordano; successivamente, sempre come baritono, il lungo duetto “Madamigella Valéry” in cui ha interpretato Giorgio Germont, insieme alla Violetta Valéry di Ana María Martínez.
Nella seconda parte ha duettato con Stefan Pop in “C’était le soir!... Au fond du temple saint” da Les Pêcheurs de perles di Bizet, ed ancora è stato Marcello per la Bohéme di Puccini nel duetto “In un coupé?... O Mimì, tu più non torni” col Rodolfo di Giuseppe Filianoti . Infine, l’aria “Udiste? Come albeggi” dal Trovatore di Verdi come Conte di Luna insieme a Carmen Giannattasio nei panni di Leonora. Il grande Maestro si muove con stile in una tessitura più 'agevole' per così dire, ed ogni pezzo è eseguito sempre con la stessa passione, energia e padronanza scenica di sempre.

Per il soprano Pretty Yende, l’aria “Ah! Tardai troppo… O luce di quest’anima”, dalla Linda di Chamounix di Donizetti, che la vede elegante interprete dotata di una interessante agilità vocale e discreta presenza scenica.

Il tenore Giuseppe Filianoti, oltre a duettare con il padrone di casa, ha eseguito l’aria di Federico “È la solita storia del pastore” dall’Arlesiana di Cilea. Il tenore possiede un timbro vocale  morbido e setoso. Tende un po’ a spingere sull’ottava acuta, ma non manca di espressività esecutiva.

Una delle migliori della serata, la splendente Irina Lungu è stata una appassionata Juliette dalla famosa opera shakespeariana musicata da Gounod con “Dieu!... Amour, ranime mon courage” , nonché una intima e sofisticata Violetta nella celebre aria della Traviata di Verdi “È strano!... Sempre libera”. Dotata di una voce possente e ben salda anche nel registro acuto, è apparsa in ottima forma figurando ottimamente sulla scena.

Meno incisivo il basso Orlin Anastassov, che ha eseguito dal verdiano Macbeth l’aria di Banco “Studia il passo, o mio figlio!… Come dal ciel precipita”. Fatica nella zona più grave e talvolta il suono risulta leggermente intubato e coperto dall’orchestra.

Corretta nella sua interpretazione del duetto dalla Traviata con Germond/Domingo il soprano Ana María Martínez . La sua voce è di bella pasta acuta e pur non emozionando come l’aria richiederebbe, l’interprete è partecipe ed in buona intesa col collega sul palco.

Interessante la voce di Stefan Pop, che da solo ha eseguito l’aria di Rodolfo dal primo atto di Bohéme. Corretto nell’insieme, è giunto al termine leggermente affaticato. Più a suo agio nel duetto col Maestro Domingo.

Dal Faust di Gounod, Inva Mula è stata Marguerite con “Ô Dieu! que de bijoux!” , delicata e soave come la sua voce.

Il bravo Vitalij Kowaljow ritorna con successo dopo il gala di qualche giorno fa, con l’aria del Duca dalla Lucrezia Borgia di Donizetti “Vieni: la mia vendetta… Qualunque sia l’evento”, cantata agilmente con la sua voce bruna e di classe.

Trovatore per Carmen Giannattasio, altra interprete di spicco del concerto, con “Tacea la notte placida…”, cantata con espressività, ottimo fraseggio e grande carisma, confermando poi la sua splendida prova con Domingo nel duetto dalla stessa opera “Udiste? Come albeggi..” .

Dalla buca e non sul palco, l’orchestra della Fondazione Arena di Verona è stata diretta dall’ormai di casa Maestro Daniel Oren. Pur avendo dato molto in partecipazione ed enfasi nel condurre come suo solito, il direttore non ha dato alla compagine musicale la brillantezza a cui ci ha abituati in altre serate, facendo percepire anche diversi problemini di imprecisione qua e là, che hanno quindi compromesso il feeling col palcoscenico.

Bis con Ana María Martínez ed il Maestro Domingo, con un duetto tratto dall’opera spagnola El gato Montès, rispolverata dal tenore di recente, e poi tutti insieme ancora con Lucia di Lammermoor.

La serata è stata premiata calorosamente dal pubblico non numeroso, ma contento e plaudente.

MTG



                                                                                                                                                             









FOTO ENNEVI