giovedì 4 luglio 2013

XX EDIZIONE PREMIO GIUSEPPE LUGO – PARCO DI VILLA VENTO, CUSTOZA (VR), martedì 2 luglio 2013, ore 21,00

Nel 1994 si costituiva, grazie alla volontà del Commendatore Giuseppe Pezzini, il comitato Giuseppe Lugo, in onore del grandissimo tenore di Rosolotti – Sona (VR), che ha contribuito a fare grande la storia della lirica italiana nel mondo. In quella che fu la sua splendida dimora di Custoza, Villa Vento, si è tenuto il concerto in memoria del grande artista, per assegnare, come da già ben venti anni a questa parte, l’ambito premio alla carriera ad un artista che, come fece il tenore, in questi anni ha portato alto il nome della musica italiana ovunque 

Il premio vanta anche la collaborazione della Fondazione Arena di Verona, dell’Accademia Filarmonica, della Regione Veneto, della Provincia di Verona, del Comune di Sommacampagna e della Proloco di Custoza.

In passato sono stati premiati cantanti del calibro di  Domingo, Carreras, Corelli, Di Stefano, per citarne solo alcuni. Quest’anno, il comitato giudicante, composto dallo stesso Commendator Pezzini, dal soprano Magda Olivero, e dal soprano Adriana Lazzarini, ha assegnato il riconoscimento al tenore Celso Albelo, che insieme ai colleghi Linda Campanella, Rossana Rinaldi, Bruno de Simone e Romano dal Zovo, hanno offerto una serata piacevole di bella musica e ricordi.

In apertura, un omaggio alla compianta Alida Ferrarini, scomparsa in questi giorni, e che fu premiata in questa cornice per la sua folgorante carriera nell’anno 2001: l'ascolto di un estratto dall’aria di Rigoletto ‘Caro nome’ che il soprano soleva cantare come un angelo.

Il programma del concerto è stato ampio e molto variegato: dai capolavori di Rossini e Donizetti si è passati naturalmente a Verdi, e non sono mancati nomi internazionali quali Strauss ed Offenbach.

Linda Campanella ha aperto il concerto con la difficile aria  ‘Frühlingsstimmen’ di Strauss, che ha messo in evidenza innanzitutto il colore limpido e melodioso della sua voce. Il soprano non si è risparmiato nei virtuosismi risolti grazie a tecnica ed esperienza. Delicato il duetto ‘Barcarola’ da ‘Les contes d’Hoffmann’di Offenbach, con la collega Rinaldi, e molto divertente, anche per interpretazione e feeling con il baritono De Simone, l’aria ‘Signorina, in tanta fretta’ da Don Pasquale di Donizetti. Col tenore premiato ha entusiasmato grazie all’aria ‘Una parola, Adina’, dall’ Elisir donizettiano, e molto bene è riuscita a superare le impervie agilità di ‘Ardon gli incensi’ da Lucia di Lammermoor, ancora di Donizetti.

Rossana Rinaldi ha interpretato l’aria ‘Mon coeur’ da Samson et Dalila di Saint –Saens, ‘O mio Fernando’ da ‘La Favorita’ di Donizetti,  ‘Là ci darem la mano’ da Don Giovanni di Mozart con dal Zovo. Se naturalmente più dimesso è il tono per interpretare Saint –Saens, la sua voce calda e coinvolgente da mezzosoprano si apre grazie all’impegnativa aria di Donizetti, e risulta sognante con l’aria di Mozart insieme al basso. Molto buono il feeling vocale con il soprano nell’aria di Offenbach, come detto prima.

Bruno de Simone ha allietato ed arricchito le esecuzioni in duetto con i colleghi, mettendo in evidenza che oltre al canto serve anche tanto ‘mestiere’ sul palco, e di sicuro dopo tanti anni ne ha da vendere. Anche nell’aria ‘Sia qualunque delle figlie’ dalla Cenerentola di Rossini, è soprattutto la sua recitazione a convincere e divertire.

Altro ospite della serata il basso Romano dal Zovo: il materiale di cui dispone è dal bel colore, mostra ancora qualche immaturità nell’emissione vocale che avrà sicuramente il tempo di perfezionare, stesso dicasi per quanto riguarda la presenza scenica visti i ruoli scelti. Per lui, oltre al duetto citato, l’aria ‘Il lacerato spirito’ da Simon Boccanegra e ‘Vieni o Levita’ da Nabucco, entrambi di Verdi.

Non poteva esimersi dal cantare il premiato Celso Albelo. La limpidezza della sua voce tenorile, acuta e vellutata, è ben nota. Esegue con nonchalance la celeberrima ‘La donna è mobile’ dal Rigoletto verdiano, più due duetti dall’Elisir d’amore di Donizetti. Mostra un’ottima dizione e possiede grandi doti attoriali, in particolar modo mostrate in quest’opera, interpretata sia col soprano come detto, che insieme al baritono De Simone, nella spassosa aria ‘Dottore, perdonate’. I due ruoli di Nemorino e Dulcamara sembrano tessuti su misura per questi due artisti.
Bis della Canzone del Vento come da tradizione a fine concerto.

Con la solita perizia tecnica e di ottima accompagnatrice, il Maestro Patrizia Quarta ha guidato gli artisti per tutta la serata col suo pianoforte, insieme al bravissimo presentatore Davide Da Como della Fondazione Arena di Verona.
Appuntamento all’anno prossimo!
MTG



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