domenica 7 luglio 2013

IL TROVATORE , GIUSEPPE VERDI – ARENA DI VERONA, sabato 6 luglio 2013, ore 21, 15

Chi si appresta a varcare la soglia dell’Arena di Verona per la prima volta per assistere ad una rappresentazione operistica, indubbiamente resta incantato nel trovarsi di fronte ad un allestimento di tale imponenza, che porta la firma di Franco Zeffirelli. Anche chi ha avuto la fortuna di assistere a questo Trovatore già nelle sue passate edizioni, dal 2001 e poi in successive riprese fino ad oggi, trova sempre nuovi spunti per restarne affascinato. Ogni volta il regista toscano ama stupire il suo pubblico con elementi dal forte impatto visivo: due monumentali sculture di guerrieri sono poste ai lati del palcoscenico, coloratissime masse di gente affollano le scene, brillanti balletti animano la narrazione in più punti, e non mancano animali in carne ed ossa che contribuiscono a far restare di stucco chi guarda. Quasi come trovarsi a Cinecittà.

Sullo sfondo vi sono tre torri che vengono magnificamente illuminate con colori e sfumature diversi, a sottolineare l’intensità dei differenti momenti della rappresentazione, circondate da un suolo fatto di pietra. Meravigliosa l’apertura della torre centrale nel secondo atto, che svela una cappella barocca riccamente decorata, con tanto di enorme crocifisso al centro. Arricchiscono questa magnifica scenografia i costumi di Raimonda Gaetani, bellissimi e sgargianti. Il punto focale delle vicende in atto è indubbiamente la ‘pira’, terrore e destino dei protagonisti, per un’opera ‘fiammeggiante’, come lo erano gli animi risorgimentali degli italiani quando fu scritta da Giuseppe Verdi nel 1853.

Ma sono soprattutto le passioni eterne che infiammano gli uomini e che qui sono esemplificate in modo chiarissimo dai personaggi che Verdi tratteggia con maestria insieme al librettista Salvadore Cammarano innanzitutto, e a Leone Emanuele Bardare successivamente dopo la scomparsa del primo. Manrico e il Conte di Luna ardono di passione per la dolce Leonora, che passa dai sogni romantici col suo trovatore, all’idea di entrare in convento, per poi tornare a sperare di coronare il suo sogno ed infine togliersi addirittura la vita, nel tentativo di salvare il suo amato tratto in ceppi e sfuggire al suo odiato rivale. Passione e desiderio di vendetta ispirano soprattutto il personaggio forse più caratteristico dell’opera: Azucena, la strega orribile ma dal cuore trafitto di figlia e madre che grida vendetta, prontamente ottenuta nel più crudele dei giochi del destino, con la morte del protagonista per mano del suo vero fratello!

Una trama così intricata e passionale necessita anche un cast che possa offrire una interpretazione decisamente ‘accorata’.

Carlo Ventre è un Manrico fiero e fervente. Il suo trovatore è di carattere, con una pronuncia molto buona. Un po’ fisso sulla scena, mostra però di saper far suo il personaggio con voce soprattutto potente che corre via senza esitazione.

Hui He è una dolcissima Leonora. Molto più a suo agio nelle arie di sentimento, offre un fraseggio buono e colpisce con i suoi filati sottilissimi e precisi. La sua interpretazione si fa più convincente soprattutto dalla seconda parte della serata. Con una splendida ‘D’amor sull’ali rosee’ il soprano mostra di che pasta è fatto.

Dare volto e movenze alla enigmatica e misteriosa Azucena è veramente impresa titanica ed Anna Smirnova ce la mette tutta nell’interpretare questo ruolo. Non sempre la sua voce sa accompagnare ciò che il gesto mostra; ha sì un colore interessante, ma a nostro avviso non troppo adatto a questo ruolo. L'interprete dunque si costringe ad alcune forzature che inficiano la resa canora complessiva.

Artur Rucinski è davvero uno splendido Conte di Luna. La presenza scenica e le doti attoriali sono notevoli. Grazie anche al bellissimo timbro vocale, il baritono interpreta il suo personaggio con giusto slancio e precisione; notevole su tutto l’esecuzione dell’aria ‘Il balen del suo sorriso’, eseguita con grande intensità.

Roberto Tagliavini interpreta un buon Ferrando sia per vocalità che presenza scenica. Completano il cast Elena Borin, Paolo Antognetti, Victor Garcia Sierra, e Cristiano Olivieri con la loro buona interpretazione dei rispettivi ruoli di Ines, Ruiz, un vecchio zingaro, ed un messo.
L’orchestra dell’Arena di Verona è guidata da  Giuliano Carella. Il maestro dona una impronta di carattere anche alla conduzione musicale, con ritmi piuttosto sostenuti, come se il fuoco ardesse nelle note stesse, talvolta anche a scapito del contatto con il palco. Mostra un maggior feeling con i musicisti in buca seguendoli con gesto molto ampio ed inequivocabile.

Bene il coro di Armando Tasso, mentre i balletti sono stati eseguiti dal corpo di ballo areniano in collaborazione con la compagnia spagnola El Camborio nella coreografia ripresa da Lucia Real.

Molti applausi per tutti i protagonisti in una serata davvero ‘calda’ in tutti i sensi, di questa estate veronese.

MTG


   LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Giuliano Carella
Regia e scene
Franco Zeffirelli
Costumi
Raimonda Gaetani
Coreografia
El Camborio ripresa da Lucia Real
Maestro d'armi
Renzo Musumeci Greco


GLI INTERPRETI


Il Conte di Luna
Artur Rucinski
Leonora
Hui He
Azucena
Anna Smirnova
Manrico
Carlo Ventre
Ferrando
Roberto Tagliavini
Ines
Elena Borin
Ruiz
Paolo Antognetti
Un vecchio zingaro
Victor Garcia Sierra
Un messo
Cristiano Olivieri

 ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI E DELL'ARENA DI VERONA
 Balletto spagnolo El Camborio - Lucia Real








Foto Ennevi