domenica 30 giugno 2013

NABUCCO, GIUSEPPE VERDI – ARENA DI VERONA, sabato 29 giugno 2013, ore 21,15.

L’allestimento del Nabucco che viene proposto quest’anno all'Arena di Verona è datato anni novanta, firmato dallo storico regista Gianfranco de Bosio. Un classico nel vero senso della parola sia per stile che per significati proposti. La centralità dei due popoli ebraico e babilonese a confronto,  sullo sfondo del tempio ebraico di Gerusalemme, e successivamente la torre di Babele, che viene distrutta con un effetto scenico che consiste in una grande esplosione. Il tutto condito con una certa solennità di atmosfere, sottolineata anche dagli effetti di luce. Di grande impatto sicuramente le scene di Rinaldo Olivieri, che ha posto in essere ciò che allora De Bosio aveva concepito per quest’opera. Un allestimento così bello ed imponente però dopo tanti anni poteva anche essere leggermente svecchiato, soprattutto nei movimenti scenici che sono risultati un po’ troppo statici in generale, ed il ritmo degli avvicendamenti in scena ne ha risentito in più parti.

Il cast della serata ha visto esibirsi bellissime voci, con qualche incertezza per alcuni interpreti.

Il ruolo del protagonista è affidato ad Ambrogio Maestri. Si rivela sempre essere un grande artista per tenuta sulla scena e per temperamento. Il colore della sua voce è ricco e molto bello. Tuttavia mostra un certo affaticamento nella resa vocale su alcuni passaggi, tendendo poi a sfogare troppo eccessivamente sugli acuti.

Un magnifico Ismaele è interpretato da  Stefano Secco. La sua voce ha un bellissimo colore, chiaro, limpido e canta con disinvoltura e precisione su tutta la gamma del suo registro.

Altra interprete dalla notevole presenza scenica è la perfida Abigaille impersonata da Tiziana Caruso. Il giovane soprano offre una voce molto potente, robusta e raffinata allo stesso tempo: molto affascinante. Centra la sua esecuzione entrando nella parte con crescente carisma e personalità.

La sua antagonista è  Anna Malavasi nei panni di Fenena. Buona la sua immedesimazione nel personaggio, la sua voce si esprime al meglio quando si trova nella gamma più alta, mentre tende ad incupirsi nei toni medio – bassi, leggermente forzando la sua natura tendenzialmente più acuta.

Sicuro ed indomabile lo Zaccaria di Carlo Colombara. Il suo carisma gli consente di centrare una interpretazione autoritaria e convincente, grazie anche alla sua voce profonda e ben assestata nella sua emissione.
Carlo Bosi si fa apprezzare anche se per un ruolo breve, Abdallo, grazie al suo spirito interpretativo ed alla sua voce molto melodica che ci piacerebbe sentire anche in altri ruoli.
Infine Francesco Palmieri è il Gran Sacerdote di Belo, mentre Anna è Maria Letizia Grosselli.

L’Orchestra dell’Arena di Verona non è parsa nella sua migliore forma. Nelle intenzioni di Julian Kovatchev la volontà di imprimere ritmi più sostenuti, per donare più carattere ad una messa in scena piuttosto lenta, ma in diversi punti si è notato il conseguente distacco dal palcoscenico, e talvolta dall’operato del pur bravo coro diretto da  Armando Tasso.

Il pubblico ha come ormai di prassi richiesto il bis del ‘Va pensiero’, prontamente accontentato, tributando al termine della rappresentazione moltissimi applausi a tutti i protagonisti, in particolar modo Caruso e Secco. Apprezzamenti anche per Kovatchev.
MTG


LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Julian Kovatchev
Regia
Gianfranco de Bosio
Scene
Direttore del coro
Rinaldo Olivieri
Armando Tasso


GLI INTERPRETI
Nabucco
Ambrogio Maestri
Ismaele
Stefano Secco
Zaccaria
Carlo Colombara
Abigaille
Tiziana Caruso
Fenena
Anna Malavasi
Gran Sacerdote di Belo
Francesco Palmieri
Abdallo
Carlo Bosi
Anna
Maria Letizia Grosselli



ORCHESTRA CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA








Foto Ennevi