lunedì 18 febbraio 2013

BOHEME, GIACOMO PUCCINI – GRAN TEATRO LA FENICE, DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013, ORE 15,30


Quanto è vicina a noi oggigiorno questa straordinaria opera di Giacomo Puccini: giovani in difficoltà che non sanno come sbarcare il lunario. Oggi come allora c’è soltanto una cosa che neanche la povertà può sconfiggere, e si tratta certamente della capacità di sognare e di coltivare le proprie passioni. Così nella fredda Parigi dell’Ottocento, luogo di ‘sogni e di chimere’, un poeta, un pittore, un filosofo ed un musicista sopravvivono alla giornata per quanto sia possibile, aiutandosi a vicenda e condividendo una grande amicizia, finché anche l’amore non giunge inaspettatamente a complicare le cose, con la dolcezza e l’ingenuità della piccola ricamatrice di fiori che non vive a lungo per vedere realizzati i suoi sogni.

E ci immergiamo subito in queste atmosfere, come se questi personaggi fossero in ognuno di noi: sin dall’inizio i nostri giovani hanno l’esigenza impellente di scaldarsi nella fredda soffitta nell’inverno parigino, luogo ove tutto inizia e tutto si conclude..
Grazie anche al bellissimo allestimento curato dal regista Francesco Micheli, con scene di Edoardo Sanchi, lo spettacolo offerto dal Teatro La Fenice è del tutto godibile, fresco, vivace, senza un attimo di tregua. Dalla soffitta ben allestita con poltrone, stufetta ed un lettino, il tutto circondato da una cornice luminosa che riprende i profili dei monumenti parigini. Si passa poi al caffè Momus, rappresentato con dei coloratissimi pannelli, con il coro che vi giunge da una metropolitana rappresentata sul palco con tanto di passanti con ombrelli aperti al piano sovrastante. La neve scende copiosa nel terzo quadro, per la scena della Barriera d'Enfer, per poi ritornare nella soffitta al termine. In pieno accordo con il resto i costumi di Silvia Aymonino,  molto colorati per le ‘amiche’ di Musetta, e piuttosto classici per il cast principale. Simpatico il costume rosso con orecchie da topo per il personaggio di Parpignol. Insomma uno spettacolo in piena regola ove i cantanti sono stati impegnati anche dal punto di vista attoriale e addirittura nella danza.

Ed i nostri amici bohémien sono sembrati davvero affiatati sul palco, per un risultato godibilissimo. La dolcissima Mimì è stata ancora una volta la straordinaria Maria Agresta. Quando un ruolo è ben collaudato e la professionalità si unisce ad una voce incantevole, il risultato è una interpretazione straordinaria. Il soprano ci ha offerto una Mimì matura, consapevole, credibile. Il timbro ben noto è corposo ma in grado di emettere degli acuti leggerissimi da far restare col fiato sospeso.  Massimiliano Pisapia è il poeta Rodolfo. Non una delle sue migliori serate in quanto a resa canora, molto bene invece dal punto di vista dell’interpretazione, mostrando di saperci fare sulla scena e di essere ben affiatato con i suoi giovani amici, nonché col personaggio di Mimì, con cui i duetti sono stati molto apprezzati. 

Ancora una prova convincente del baritono Simone Piazzola, alias il pittore Marcello. Questo giovane baritono è in grado di calarsi completamente in qualunque ruolo gli sia proposto, sempre con grande personalità, utilizzando la sua voce piena, calda, e sicura nell’emissione. Schaunard è stato un veramente simpatico e brillante Armando Gabba, anche dal punto di vista vocale, mentre chiude il gruppo degli amici Colline, interpretato da Sergey Artamonov. La voce non è ancora profondamente bassa e negli appoggi non sembra sicura, si esprime meglio nel registro più baritonale. Ci è piaciuta la Musetta di Ekaterina Bakanova. Simpatica, spigliata, molto femminile e dotata di una voce tagliente che si adatta al personaggio. Simpatico come detto prima  Cosimo  D’Adamo nel ruolo di Parpignol, nonché credibile e spiritoso il Benoit di Matteo Ferrara
Chiudono il cast  Andrea Snarski, Alcindoro, il  venditore ambulante di Bo Schunnesson, il sergente dei doganieri, Salvatore Giacalone, ed il doganiere, Julio Cesar Bertollo, tutti veramente bravi e ben calati nei loro piccoli ruoli.  Buona prova sia del coro della Fenice di Claudio Marino Moretti che dei Piccoli Cantori Veneziani di Diana D'Alessio, qui coinvolti anche in simpatiche coreografie.

Infine la direzione orchestrale è affidata al Maestro Diego Matheuz. Purtroppo in più punti la musica ha completamente sovrastato le voci degli interpreti, mancando di quei dettagli e sfumature che avrebbero sottolineato la drammaticità o delicatezza di cui l’opera è copiosa, rendendo piuttosto monotono il risultato globale.

Grandi applausi per tutti gli interpreti, pubblico soddisfatto per aver assistito ad uno spettacolo ben allestito ed altrettanto ben riuscito.
MTG


 LA PRODUZIONE

Maestro concertatore           Diego Matheuz
e direttore    
Regia                                     Francesco Micheli

Scene                                     Edoardo Sanchi

Costumi                                 Silvia Aymonino

Light designer                       Fabio Barettin

Maestro del coro                  Claudio Marino Moretti

Maestro del coro di voci bianche    Diana D'Alessio


GLI INTERPRETI

Rodolfo                                 Massimiliano Pisapia
Marcello                                Simone Piazzola
Schaunard                             Armando Gabba
Colline                                   Sergey Artamonov
Benoit                                    Matteo Ferrara
Alcindoro                               Andrea Snarski
Mimi'                                     Maria Agresta
Musetta                                 Ekaterina Bakanova
Parpignol                               Cosimo  D’Adamo
Un venditore ambulante       Bo Schunnesson

Un sergente dei doganieri    Salvatore Giacalone

Un doganiere                         Julio Cesar Bertollo

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO LA FENICE

Piccoli Cantori Veneziani

Con sopratitoli
Allestimento Fondazione Teatro La Fenice