Una
nuovissima produzione va al merito del Teatro Sociale di Rovigo, che quest’anno
sta spolverando per i suoi affezionati melomani titoli impegnativi ed
interpreti di livello internazionale, capaci di regalare emozioni sempre più forti
al suo pubblico.
Questa splendida opera verdiana, ispirata al dramma di Eugène Scribe 'Gustave III, ou Le bal masqué', andò in scena in primis il 17 febbraio 1859 a Roma, Teatro Apollo.
La
visione dell’opera che ha concepito Ivan Stefanutti può sicuramente definirsi
originale, di forte impatto, e coloratissima, se ci si sofferma sui costumi. Alla
base di tutto la centralità dei sentimenti e delle passioni che dilaniano il
Conte e la sua amata Amelia, innamorata ma sposa di un altro, come nel più
classico dei triangoli amorosi. Un ‘altro’ che è però il magnanimo e buon Governatore
della colonia inglese di Boston, che a sua volta è minacciato di morte dai suoi
nemici, ed il cui destino non tarda a compiersi in una sera di festa durante lo
‘splendidissimo’ ballo nella sua casa, ove le maschere celano e svelano gli
intrecci di questa storia drammatica di amori e rivalità.
A
sfondo di tali accadimenti, dimentichiamo il XVII secolo, ambientazione
originaria, per ritrovarci nel nostro tempo con ambienti piuttosto essenziali, basati
su due piattaforme nere fisse sui lati del palco, su cui fanno da ‘arredo’ alcuni
elementi significativi. Molto semplici la sala della casa del Governatore nel
primo atto e lo studio del segretario Renato nel terzo. Di forte impatto invece
nel secondo atto il teschio enorme che pende dall’alto, una sfera luminosa in primo
piano, mentre nubi minacciose sono proiettate su di uno schermo in fondo, per
ambientare l’abituro dell’indovina Ulrica. Una tempesta di lampi luminosi
accoglie Amelia nel terribile campo, ove si erge la forca nel secondo atto. Il salone
della festa infine presenta una serie di stelle sullo sfondo e persino una
gigantesca dal soffitto, fasci di luce a festa, ed una fila di bandiere sul
retro. Il tutto completato da coloratissimi costumi, talvolta notevolmente eccentrici,
e maschere di vario genere indossate dalla compagine di Ulrica e poi dagli invitati
al ballo finale.
Magnifica
e tecnicamente convincente, la Amelia di Dimitra Theodossiou. Il soprano
riesce a dar vita ad un personaggio forte, intensamente interpretato, che
lascia col fiato sospeso ed ipnotizza ad ogni sua entrata in scena. La sua voce
è emessa con sostegno ragguardevole, non mostra alcuna fatica qualunque nota
essa emetta, arriva ovunque in sala e riesce a sovrastare sempre l’orchestra, senza
mai colpire sui suoni. Sicura ad ogni passaggio, i suoi piano sono ben
sostenuti, gli acuti senza sbavature, guadagna una autentica ovazione per la
splendida interpretazione dell’aria ‘Morrò - ma prima in grazia’ nel terzo atto. Una classe innata
che si combina perfettamente col suo personaggio.
Al
suo fianco nel ruolo di Riccardo il tenore Mario Malagnini. Ieri sera ci è
parso in buona forma e la sua voce ha un bellissimo colore che si sposa bene
con quello della sua partner. L’impressione generale è che il tenore sia sempre
un po’ trattenuto, anche nelle note più spinte, nell’emissione vocale, forse prudentemente
dosata nel corso della recita; come pure la sua interpretazione potrebbe essere
ancora più coinvolgente. Bello il duetto con Amelia nel secondo atto, ove mostra
la sua raffinatezza di interprete, lasciando correre la sua voce verso le
meravigliose note in simbiosi col suo amore impossibile.
Non
convince pienamente Giovanna Lanza nel ruolo
di Ulrica. La voce ha un bel timbro, ma sforza leggermente nel registro più
acuto e si incupisce un po’ troppo quando si tratti di avventurarsi nel
registro grave. Probabilmente il ruolo non è adatto al suo tipo di vocalità,
sarebbe interessante sentirla in altri contesti.
Renato
è il baritono Igor Golovatenko. Le sue arie sono interpretate con accorato
entusiasmo, ma la sua voce presenta qualche incertezza nei suoni gravi. Talvolta
si spinge poco e a fatica nelle emissioni più acute, pur presentando un
registro medio di buon livello.
Convincente
a pieno invece Paola Cigna che interpreta il paggio Oscar. Bellissimo colore
la voce, ben emesse le note più pericolose così come i pianissimo, sicura nei
suoi interventi, ben calata nel ruolo, ha dato vita al suo personaggio con
intelligenza e buona preparazione vocale.
Discreti
anche i comprimari Davide Luciano, che ha offerto una buona e convincente resa del
ruolo di Silvano, come anche Enrico Rinaldo e Stefano
Rinaldi Miliani, rispettivamente i congiurati Samuel e Tom, pur non
precisissimi questi ultimi.
Bella
la cornice e buona la prova canora offerta dal Coro Lirico Veneto
diretto dal Maestro Giorgio Mazzucato.
L’orchestra Filarmonia
Veneta è stata diretta dal Maestro Stefano Romani. Molto concentrato
sulla gestione della buca, ci è sembrato meno attento agli accadimenti in
essere sul palco. Un po’ troppo ‘regolare’ l’esecuzione globale, che non ha
reso a pieno le sfumature e le emozioni della bellissima partitura verdiana. Generalmente
ci si aspettava un suono meno ‘prepotente’, che si adattasse alla sala non
grandissima del bel teatro rodigino.
Applausi per tutti al
termine della rappresentazione, pubblico in delirio per i due protagonisti
principali.
Un plauso infine all’organizzazione
del Teatro Sociale di Rovigo, che in collaborazione col Bergamo Musica Festival
Gaetano Donizetti, si sta impegnando
seriamente per portare sempre più interesse sulle sue produzioni e sulla
cultura della sua Provincia, per quella
che è una delle più sublimi arti, e che fa ben sperare per il futuro dell’Opera
nel nostro paese.
MTG
LA
PRODUZIONE
Maestro
concertatore Stefano Romani
e direttore d’orchestra
Regia scene e costumi Ivan Stefanutti
Light designer Claudio Schmid
Coreografo Fabrizio Paganini
Regia scene e costumi Ivan Stefanutti
Light designer Claudio Schmid
Coreografo Fabrizio Paganini
Maestro
del coro Giorgio Mazzucato
GLI
INTERPRETI
Riccardo Mario Malagnini
Renato Igor Golovatenko
Amelia Dimitra Theodossiou
Ulrica Giovanna Lanza
Oscar Paola Cigna
Silvano Davide Luciano
Samuel Enrico Rinaldo
Tom
Stefano
Rinaldi Miliani
ORCHESTRA
REGIONALE FILARMONIA VENETA
CORO
LIRICO VENETO
Nuova
produzione e nuovo allestimento del Teatro Sociale di Rovigo, del Bergamo
Musica Festival Gaetano Donizetti