sabato 10 novembre 2012

MACBETH – GIUSEPPE VERDI, TEATRO G.B. PERGOLESI, JESI, venerdì 9 novembre 2012, ore 21,00

(replica domenica 11 novembre, ore 16.00)

La ricostruzione dell’impianto visivo e scenografico di Josef Svoboda, operata da Benito Leonori ci regala forse il più bello spettacolo di “Macbeth” che oggi si possa vedere in un Teatro.
E’ un’idea che gira attorno alla possibilità di “riflettere” sul palcoscenico non solo le normali azioni dei protagonisti ma anche, ed in modo efficacissimo e mirabile, i loro retropensieri, le loro frustrazioni, i loro sogni e le loro paure.


E’ un gioco di proiezioni, immagini riflesse, improvvisi chiaroscuri, effetti “onirici” con luci che dipanano improvvisamente, un vortice di emozioni che cattura l’osservatore dall’inizio alla fine.
La regia di Henning Brockhaus si sposa perfettamente con questo quadro facendo interagire i due protagonisti in una sorta di morboso rapporto di potere; quasi come se il trono e l’ambizione personale fossero un viatico ad una passione carnale tra i due.
Molto belli i costumi di Nanà Cecchi che richiamano un po’ lo stile ottocentesco dei samurai giapponesi stilizzandolo e rendendolo più adatto al contesto dell’opera Shakespeariana.
Uno spettacolo magnifico.

A tanta meraviglia visiva corrisponde una qualità musicale di livello straordinario.
Tutti debuttanti i protagonisti di questa produzione.
Luca Salsi centra il ruolo di Macbeth in modo praticamente perfetto; è una voce la sua usata con intelligenza, con tecnica di alta scuola; fraseggia, soffre, trema, palpita, scava il personaggio e rende ogni singola sfumatura di questo temibile ruolo. La voce è di bellissimo colore, proiettata in tutta la gamma con una sicurezza invidiabile e alla continua ricerca di suoni torniti e legati.
La perfida Lady Macbeth era Tiziana Caruso; impressiona subito per colore e volume. Una voce dal velluto molto particolare, compatta in tutti i settori e con una estrema facilità nel registro centrale. Le temibili arie sono risolte con disinvoltura e sicurezza tecnica. La voce corre torrenziale nella piccola sala del Teatro Pergolesi e l’interprete è sempre attenta alla ricerca di un “contatto” psicologico con il suo partner.

Mirco Palazzi interpretava il ruolo di Banquo. Bellissima voce la sua che, con un sostegno dei suoni pressoché perfetto, gli consente di essere un Artista di riferimento per questo ruolo. L’interprete è intelligente e rende le dolenti note dell’aria con perizia di colori e sfumature.
Non male i due tenori, il Coreano Thomas Yun regge piuttosto bene l’Aria di Macduff senza particolarmente impressionare; Dario di Vietri canta Malcom con il giusto slancio ma anche con qualche problemino di intonazione.
Bene i comprimari Miriam Artiaco come Dama, Carlo Di Cristoforo come Medico e Andrea Pistolesi nei brevissimi ruoli del Sicario, Araldo ed Apparizione.
Ottima la prestazione del Coro Lirico Marchigiano diretto da Pasquale Veleno.

Collante di tutta questa meravigliosa serata la direzione di Giampaolo Bisanti. La sua è una lettura tesa, asciutta, volta a creare la giusta tensione drammatica in ogni pagina senza mai scordare il palcoscenico. Era sempre con lo sguardo rivolto ai cantanti, pronto a sostenerli in ogni modo. Ha trovato accenti, colori, e atmosfere davvero notevoli riuscendo a creare una simbiosi con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana come raramente ci era capitato di ascoltare. Il gesto è fluido, chiarissimo e la ricerca di equilibri encomiabile. Alta scuola la sua. Alta scuola italiana.

Alla fine successo con punte di trionfo per i due protagonisti, per il direttore e per il regista; tutti con un pensiero rivolto a quel grande genio di Josef Svoboda che non è più tra di noi ma che ci ha lasciato in dono la sua arte con questi splendidi spettacoli.
La Fondazione Pergolesi Spontini è riuscita a mettere in scena un’opera che molti Enti Lirici ben più privilegiati non oserebbero tanto facilmente. Ne ha creato uno spettacolo che raramente si riesce a vedere in Teatro. Ha scritturato praticamente tutti Artisti Italiani, a dimostrazione che Lady, Banquo e Macbeth non bisogna cercarli per forza in terra russa o Europa dell’est ed ha scommesso sull’italianità per il più italiano dei compositori. Scommessa vinta. Senza dubbio. Complimenti!
MTG

LA PRODUZIONE

Direttore                    Giampaolo Maria Bisanti
Regia e luci                Henning Brockhaus
Scene                          Josef Svoboda
Costumi                     Nanà Cecchi
Coreografie               Maria Cristina Madau
Ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori
Maestro del coro       Pasquale Veleno

FORM - ORCHESTRA FILARMONICA MARCHIGIANA
CORO LIRICO MARCHIGIANO "V. BELLINI
"

GLI INTERPRETI

Macbeth                     Luca Salsi     
Lady Macbeth           Tiziana Caruso
Banquo                       Mirco Palazzi
Macduff                     Thomas Yun
Malcom                      Dario di Vietri
Dama                          Miriam Artiaco
Medico                       Carlo Di Cristoforo
Sicario, Araldo           Andrea Pistolesi
e Domestico  

in coproduzione con
FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE
FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Nuovo allestimento